Requiem di Mozart – Potenza 27 novembre 2022

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Requiem di Mozart – Potenza 27 novembre 2022

Requiem di Mozart – Potenza 27 novembre 2022

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Requiem in Re minore K626 di W.A.Mozart

Maria Palmitesta, soprano
Domenica Pennacchio, mezzo soprano
Salvatore Pascale, tenore
Daniele Bonacci, basso

Orchestra Filarmonica “Experia”

Coro Nota Lumine, Benedetto Chianca direttore

Ensemble vocale Resurrexit

Rocco Alessio Corleto, maestro del coro e concertatore

Rocco Eletto, direttore

NOTE SULL’OPERA
II fascino del tutto peculiare che viene da sempre riconosciuto al Requiem in re minore K. 626, è certamente legato al fatto che questa partitura è l’ultima del catalogo di Mozart, a causa della prematura scomparsa del compositore. Dunque un lavoro funebre che è intrecciato alle vicende della morte dell’autore; non sappiamo se sia vero che, come affermarono a distanza di anni varie testimonianze riconducibili alla vedova, Mozart avesse detto di comporre questo Requiem per se stesso; di fatto è significativo che un frammento del Requiem venisse eseguito a una cerimonia funebre svoltasi a Vienna a distanza di pochi giorni dalla scomparsa del compositore.

Il formarsi di una mitologia intorno al Requiem nasce dunque da questa coincidenza fra lavoro funebre e morte prematura, per lungo tempo avvertita come misterioso segno del destino. Molti altri misteri hanno però interessato fin dalle origini il Requiem, e tuttora non appaiono del tutto chiariti. Singolari sono certamente le circostanze della nascita della partitura. Nel luglio 1791 Mozart ricevette la commissione per la stesura di un Requiem da parte di un intermediario del conte Walsegg, un aristocratico prematuramente vedovo che intendeva eseguire l’opera nella ricorrenza della scomparsa della consorte, attribuendosene disinvoltamente la paternità. Tuttavia, secondo testimonianze sempre riconducibili a Constanze Mozart, l’intermediario non avrebbe rivelato a Mozart l’identità del committente, invitando anzi il musicista a non ricercarla; vero o non vero, questo presunto anonimato del committente contribuì indubbiamente all’alone di mistero sulla nascita del lavoro. Mozart poi, di ritorno da Praga dove aveva curato l’esecuzione della Clemenza di Tito, attese alla partitura nei mesi di ottobre e novembre, rallentando la composizione solo con il declinare delle sue condizioni di salute.

Il 5 dicembre Mozart muore, lasciando incompiuta la partitura del Requiem; e questa incompiutezza è all’origine di tutta un’altra serie di misteri. La vedova Constanze, comprensibilmente desiderosa di riscuotere il saldo della partitura incompiuta, affidò il completamento dell’autografo a musicisti legati all’entourage del marito. Ad occuparsi di colmare le lacune fu principalmente Franz Xaver Süssmayer, allievo del compositore, ma prima di lui erano stati coinvolti altri due allievi, Franz jakob Freystädtler e Joseph Eybler, sotto il probabile coordinamento di un altro musicista vicino alla famiglia Mozart, l’abate Maximilian Stadler. Tutti costoro furono legati da un vincolo di segretezza; nessuno doveva sospettare che Mozart non fosse l’unico autore del Requiem.

La partitura ultimata fu consegnata al committente e la vedova di Mozart sostenne per molti anni che era stato Mozart a condurre a termine tutta l’opera.

Nel 1800 il Süssmayer scrisse una lettera all’editore Breitkopf coll’intento di «chiarire» la faccenda e asserendo di avere non solo completato la partitura delle sette sezioni dal Dies Irae al Hostias, ma di aver composto per intero la chiusa del Lacrymosa, il Sanctus, il Benedictus e l’Agnus Dei e d’aver ripreso il fugato del Kyrie sulle parole Cum Sanctis.

La maggioranza degli esegeti dell’ottocento non gli prestò fede, ed interpretò il suo atteggiamento come un disonesto tentativo di accrescere il proprio prestigio di compositore. In tempi più vicini a noi, invece, critici autorevoli quali l’Einstein si dimostrarono inclini a interpretare le asserzioni del Süssmayer come un atto, di «onestà» e di credergli sulla parola. In realtà ci sembra che non sarà mai possibile tracciare un netto confine tra le parti che sono sicuramente della mano di Mozart e quelle integrate dal Süssmayer: qui c’è realmente un velo di mistero che non potrà mai essere del tutto sollevato.

STRUTTURA DELL’OPERA

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)

  • Requiem – soprano e coro – Adagio
  • Kyrie – coro – Allegro
  • Dies irae – coro – Allegro assai
    • Tuba mirum – soli – Andante
    • Rex tremendae – coro – Grave
    • Recordare – soli – Andante
    • Confutatis – coro – Andante
    • Lacrimosa – coro – Larghetto
  • Domine Jesu – soli e coro – Andante con moto
    • Hostias – coro – Andante. Andante con moto
  • Sanctus – coro – Adagio
    • Osanna – coro – Allegro
  • Benedictus – soli – Andante
    • Osanna – coro – Allegro
  • Agnus Dei – coro
  • Lux aeterna – soprano e coro – Allegro. Adagio

Composizione: Vienna, agosto – dicembre 1791 – Edizione: Imprimerie du Consrvatoire, Parigi 1804

 

Data e ora

27-11-2022 @ 20:00 to
27-11-2022 @ 21:30
 

Tipologie di evento

 

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